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Uganda/1

I pendolari della notte - Gulu
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I pendolari della notte - GuluI pendolari della notte - GuluI pendolari della notte - GuluI pendolari della notte - GuluAnziani rimasti soli in cammino verso l’Hospital St. Marys di Lacor-GuluI pendolari della notte - GuluAttesa al calar del sole all’ingresso dell’Hospital St. Marys di Lacor-GuluI pendolari della notte - GuluAl riparo nell’ospedale di Lacor - GuluSuperstiti dopo l’attacco dei ribelli-Villaggio protetto di Pagak-GuluNel villaggio protetto di OdekMadre coraggio nel campo protetto di Pagak - GuluAl calar della notte inizia il pericolo - Campo di rifugiati di OdekSi ricostriuscono le capanne distrutte-Campo rifugiati di Odek-Distretto di Lira

Vengono chiamati “night commuters”, pendolari della notte.
E’ in grande maggioranza un popolo di bambini anche piccolissimi, quello che dalla metà del 2002 si incammina, marciando per ore sulla pista di terra battuta che porta verso il Lacor Hospital, nel distretto di Gulu, alla frontiera col Sudan, per cercarvi un rifugio notturno.
Si allontanano dai villaggi o dai campi profughi per sottrarsi alla cattura dei “ribelli” dell’LRA, (Esercito di Resistenza del Signore) la più longeva guerriglia religiosa del continente africano, che dura da quasi 19 anni. Da lontano, nella semioscurità, affiorano tremolanti ombre sullo sfondo della luce di un sole già nascosto, le braccia protese verso la testa per tenere ben saldo l’unico loro avere: una coperta, uno straccio qualsiasi o una stuoia intrecciata. C’è chi si porta dietro anche l’inseparabile compagno d’infanzia: un orsacchiotto di panno tutto sdrucito arrivato da chissà dove.

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