Ritratti

Arlecchino

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Arlecchino

Arlecchino

Sono andato a vedere la mostra dei Basaldella
alla Villa Manin di Passariano.
Che tuffo!
Soprattutto Dino, e Mirko.
Il loro percorso a me così familiare un tempo,
vissuto timidamente un tempo,
passeggiandoti a fianco tra Udine e Roma.
Quel loro percorso, così sconosciuto, invece,
alla maggior parte
dei friulani che mi circondano oggi.
L’irrequietezza iniziale di Mirko
che diventa proliferare interetnico.
La potenza materica e popolana di Dino
che diventa… quella capacità piena
di lasciare segni indelebili nel mondo.
Solo.
In una mostra vuota.
I giovani artisti che mi circondano…
non sanno una mazza.
I vecchi artisti che mi circondano…
preferiscono non ricordare una mazza.
E non esistono quasi più figure di intellettuali
che abbiano il coraggio di esserlo…
o che abbiano un filo di onestà
per non imporre l’intelletto come
mera “alternativa” forma di potere.
Ma io ancora passeggio.
E osservo. E registro. E non dimentico.
Già, questa mente elefantiaca da sparuto mammuth,
da vecchio cetaceo in esilio,
da antidiluviana testuggine delle Galapagos,
non dimentica. Nulla. Mai!

Con indefessa memoria
dal resto del mondo
Arlecchino

Perché é troppo piacevole scoprire di essere cambiato.

Le cose non cambiano.
Le persone non cambiano.
Il mondo non cambia.

Io sì.

E’ un buon risultato
per qualcuno che,
come molti,
sperava di cambiare il mondo.

No?

Via, “birbante”…
In esilio fa molto comodo
avere nuove identità.
Si possono fare dei blitz a casa…
senza che il tuo cuore sia “arrestato”.

Arlecchino
Impunito…
Innoquo…
t’assicuro
ancora
maledettamente
“Innocente”…